1.Sei il Profeta e ti sei appena accorto di aver chiuso il file senza salvare. 2. Una signorinella bionda avvezza al bel canto con lo yogurt nella topa. 3. Quando sei lì che devi toglierti la lente a contatto dall’occhio sinistro, appoggi i polpastrelli sulla retina, assapori la globosa certezza dell’umor vitreo e ti viene in mente che ti eri già tolto le lenti. 4. Nelle coppie omosessuali non c’è mai uno che fa l’uomo e uno che fa la donna, ma di solito entrambi fanno i froci. 5. Vai dal gommista a cambiare le due gomme davanti e il gommista che ti chiede: “non hai fatto l’inversione?” — e tu, timido, — “eh, no” — e lui: “e allora dovrai venire a vivere con me”. 6. Le cozze alla tarantina mangiano la merda. 7. Il Cardinal Bertone che insegue una lucertola, la ghermisce sbuffando, alza gli occhi al cielo, e se la mangia. 8. Quando tua prozia anziana, sul letto di morte, ti afferra la mano, e con un filo di voce ti dice che devi rifare la cresima perché l’altra volta non era potuta venire. 9. Mario Draghi fa le divisioni a mente. 10. La nutella prima o dopo si trasforma in cacca, i bambini poveri sbagliano solo la tempistica. 11. Quando scopri che i musulmani non sanno dell’esistenza del Limbo, ma quando i loro bambini nati morti ci arrivano, di sicuro fanno finta di niente. 12. Beppe Severgnini parla con la bocca storta ma non puoi prenderlo per il culo giocando sulla sua disabilità perché è ruminante. 13. Di un terrorista che si fa esplodere le uniche cose che restano intere sono quasi sempre le dita delle mani e dei piedi. Nel Paradiso dei martiri della Shari’a i feticisti si divertono alle tue spalle. 14. Quando mangi il cucciolone cominciando dalla parte del cioccolato, poi passi alla panna, e alla fine ti resta solo la parte ai funghi, ed è martedì pomeriggio, e fa freddo, e tu sei nato per amare. 15. Queste nostre splendide ragazze italiane quarantenni con i buchi della cellulite sul culo, questo loro mettere del terriccio dentro quei buchi per restituirci una superficie liscia e invitante da accarezzare, ma si vede che è terriccio, si vede benissimo anche dal diverso colore, tra culo e terriccio la differenza salta agli occhi. 16. Quando afferri una pesca con tre dita per mangiarla: il primo dito sente quel pelosetto che ti ricorda certe inquadrature di Bigas Luna, il secondo dito titilla impertinente il picciuolo, il terza sprofonda nel ventre molle della decomposizione, e tua prozia di là si lamenta della morte. 17. Landini fa tanto il proletario, ma ha fatto i soldi con l’energia ricavata dal giramento inarrestabile dei sui grossi e succosi coglioni di lavoratore. La stessa energia alimenta l’abat-jour che illumina il piccolo comodino di Abu Nazir, il bambino cieco che vive ormai per quel bagliore forse solo immaginato. 18. Pulirsi il culo con la carta igienica oleata. 19. La crema del bombolone che ti esplode nelle mani e quelle piccole, pazzerelle, salviettine oleate del bar. 20. [OMISSIS] 21. Tuo zio simpatico che durante la tombolata, all’uscita del 77 urla “le gambe delle donne!”, all’uscita del 13 pure, del 28 pure, quando va a casa, apre il portone e sempre “le gambe delle donne!”, poi in ospedale, sempre gambe e donne, in punto di morte, con un filo di voce “gambe… d-donne…”. Causa del decesso: femori umani nell’intestino. 22. Tua prozia che sul letto di morte si vendica. 23. Un musulmano gay vegano che darebbe la vita perché tu possa esprimere la tua idea, avendo in mano solo un due di spade con briscola a bastoni. 24. Quando di notte ti fissi sul tuo respiro; sai benissimo che se non continuassi a respirare moriresti, e sai che è solo un’ossessione notturna, ma non riesci a staccarti da quell’ossessione, e respiri affannato fuori ritmo, e per recuperare, d’un tratto, inspiri 8 metri cubi d’aria, creando intorno a te un vuoto pneumatico che risucchia l’universo e muori. 25. Se un uomo vivesse 400 anni diventerebbe un unico groviglio di peli della schiena. 26. Il momento in cui stai per dire sì alla tua futura moglie, ti volti lentamente verso di lei, il prete è pronto ad accogliere la tua promessa, e vedi distintamente del cerume arancione nell’orecchio destro della tua futura moglie, un cerume eterno, ormai anche tuo. 27. Notizia è l’anagramma del suo nome, ma Ozio Rifrante è l’anagramma del suo nome e cognome. 28. Le tube di Falloppio, fuori dal contesto, sono tipo la pajata. 29. La vecchina col canetto riccetto, il cane strattona un po’ tirando il guinzaglio e si accuccia piano per fare la cacca. La vecchina prepara i guantini e il sacchettino. Un ragioniere la guarda compiaciuto, un vigile urbano si complimenta con un gesto impercettibile di consenso. Il canetto la fa sciolta, liquida, fluente. La vecchina guarda il ragioniere, il vigile urbano guarda la vecchina e poi il ragioniere e poi il marciapiede: due metri quadri di merda acquosa. La vecchina ora batte sulla Salaria. 30. In un mondo di soli zingari gli zingari ruberebbero per divertimento e il mondo sarebbe un posto fantastico. 31. Con la pace nel mondo il fabbisogno di serie TV supererebbe il limite produttivo dell’Occidente. 32. Windows ti dice che non devi riavviare per nessun motivo al mondo, ma non ti dice perché; a un certo punto va via la luce, il computer si riaccende e Windows ti comunica che devi abbandonare l’Eden. 33. Le orecchie enormi dei vecchi. Facci caso. 34. Sei in metro, un uomo barbuto vestito di verde e marrone ti fissa, tu schivi il suo sguardo pensando “ma va là, che scemo che sono”, lui porta le mani alla cintura e poi BOOM, è quasi magia Johnny! 35. Quando consideri che i tuoi nonni hanno fatto dei figli, e che per farli hanno dovuto far sesso, e che, oltre alle attività necessarie alla riproduzione, con ogni probabilità hanno fatto anche cose oscene per puro laido piacere; tipo tua nonna, quella che avvolta nel suo scialle ti dava le caramelle e qualche amorevole raccomandazione, quella nonna lì, durante il sesso, certe volte implorava di farsi chiamare “lurida vacca sfrondacappelle”. Tuo nonno obbediva e un fiorellino sbocciava. 36. Quando il Messia tornerà sulla terra dovrà scusarsi con i cinesi. 37. Tua prozia è morta, una vita intera racchiusa in quelle ossa secche e quello sguardo sereno, ma vale comunque il discorso fatto per tua nonna.
[Linus, 12/2015]