Se esistesse una sinistra — no, il PD e le formazioni esotiche tipo Liberi&Verosimili, Comunisti iperbolici e Pace per la Madonna non sono di sinistra -, dicevo, se esistesse una sinistra, questa sinistra si preoccuperebbe di una sola cosa: spiegare alle persone normali, quelle che fanno lavori normali tipo il ruspista o l’ascensorista, gli operai, i disoccupati, gli anziani, gli studenti, quelli che passano le mattine al bar, i borghesi piccoli piccoli, i ragionieri ottimisti, i poveretti e alcuni miserabili generici, che essere ignoranti, nel 2018, non è una condizione, è una colpa.
Se sei razzista non sei razzista perché sei cinico o cattivo, sei razzista perché sei un demente, uno zimbello, uno da prendere inesorabilmente per il culo. Se sei un “antivaccinista” non sei uno che pensa con la propria testa, sei un miserabile, uno sfortunato, un disabile cognitivo, uno di cui le persone normali ridono nei gruppi di Facebook. Se pensi che la terra sia piatta, sei proprio una blatta, uno gnu, un tacchino, un animale incompleto. Se pensi che Mussolini “abbia fatto anche cose buone” non sei un critico del pensiero dominante, sei una badante che non ce l’ha fatta, uno scemo, un coglione. Essere ignoranti, nel 2018, significa fare qualcosa per esserlo, essere attivi in questa scelta; significa che se al gioco di Frizzi, ammesso che esista ancora un Frizzi, nominano un personaggio storico, tu non ti senti un verme, ma pensi “vabbè chi se ne frega” e non vai a cercare su google per non sentirti sbagliato, perché hai dato per scontato che conoscere le cose non sia un dovere, perché hai assolto la tua ignoranza. Significa che se leggi una notizia che dice che la Boldrini ha il cognato che si chiama Azerbaijan Boldrini che lavora alla Nasa per 15.000€ al mese e non pensi automaticamente che sia una puttanata, non hai abboccato a una bufala, sei tu la bufala. Significa che se scrivi “c’è lo fatta” senza avere un brivido tra il perineo e il lobo frontale, sei malato, sei un condannato a morte, sei un avanzo della generazione prima. Se esistesse una sinistra, l’unico problema di questa sinistra non sarebbe la tassa sul vaffanculo, la detrazione sulla quinoa o il reddito minimo percepito, l’unico problema politico di questa sinistra sarebbe la riabilitazione della conoscenza, della scienza, dello studio, della necessità vitale della cultura. L’unica idea di sinistra, oggi, è la rivendicazione della imprescindibilità della conoscenza. L’unica azione di sinistra, oggi, sarebbe quella — mi rendo conto, romantica — di andare a citofonare nei condomìni come testimoni di Geova per supplicare le persone a credere, davvero, che l’ignoranza è una colpa. Che in un mondo migliore gli ignoranti andrebbero in galera, perché oggi per non essere ignoranti basta Google, basta un po’ di curiosità, cazzo, basta Google, non Umberto Eco o la laurea. Se esistesse una sinistra, ma non esiste, quindi andatevene tutti affanculo, io una possibilità ve l’ho data.